Autonomia

Vorremmo che il bambino si abitui a valutare le cose da diversi punti di vista

Vorremmo che il bambino si abitui a valutare le cose da diversi punti di vista, acquisendo una buona flessibilità cognitiva, che gli impedirà di chiudersi nelle sue convinzioni, favorendo l’ascolto delle opinioni altrui. Qualità che favoriscono la tolleranza e l’attitudine di mettersi nei panni dell’altro, di cui, a mio parere, ce n’è davvero tanto bisogno. Sarà così, molto probabilmente, un adulto disponibile alla collaborazione e al confronto. Ma la cosa ancora più interessante, che può giovare al bambino, è il diventare fiducioso nelle proprie capacità di capire ogni cosa. Si renderà conto che tale sua facoltà e la conoscenza in se stessa lo ripagano con una sua sempre migliore autonomia di pensiero e questo lo motiverà ulteriormente nelle sue ricerche.

Inoltre, la capacità di indagare riguarderà anche se stesso. La disponibilità ad accettare il dubbio nelle sue tesi e l’acquisita capacità metacognitiva lo lasceranno libero di criticarsi costruttivamente giudicando obiettivamente il suo lavoro e i suoi progetti. Riporto un dialogo emozionante, particolarmente significativo, avvenuto tra Mario Lodi e un suo alunno di Piadena nel momento dell’autovalutazione: “-Come mai così giù, Severino?- Pesta il piede. -Non sono capace di fare un esercizio senza nemmeno un errore piccolo piccolo.- -Però mi pare che questa settimana il tuo quaderno sia più presentabile che non quello ultimo. Ricordi?- Un sorriso. -Però ho fatto un buco-. Sfoglia, me lo mostra. -Hai ragione. Però ricordo di aver visto esercizi assai corretti.- -Si, ma in quelli m’ha aiutato Miriam-. -Da solo non ce l’avresti fatta?- -Io ho troppa premura a scrivere: la mano corre corre e io vorrei tenerla, ma non ci riesco e non sto nelle righe.- -Vedo. A ogni modo, questo puntino nella casella dell’ordine mi pare troppo in basso: potresti portarlo dal sufficiente al benino-. -La settimana prossima voglio arrivarci; adesso no, perché c’è il buco.- In genere i bambini sono scarsi nella valutazione”.[1. C. I. SALVIATI, M. LODI, (a cura di), Mario Lodi maestro, Giunti, Firenze, 2011, pp. 171-72.]

meno dirigiamo le sue attività e maggiormente lo aiutiamo

Secondo noi, dovremmo imparare a non intervenire in continuazione nelle attività degli alunni. Credo sia davvero molto difficile farlo perché, soprattutto noi donne, siamo abituate a essere sempre presenti in tutto nei vari campi della nostra vita. Con il bambino, invece, dobbiamo renderci conto che meno dirigiamo le sue attività e maggiormente lo aiutiamo. In breve tempo, saranno capaci di giudicarsi in autonomia.

“[…] esigiamo […] un allenamento continuo a osservare e a intervenire con estrema cautela, soprattutto a non correggere. Infatti, se le condizioni ambientali sono buone, il bambino – che procede come un vero scienziato cioè per tentativi ed errori, provando e riprovando, per usare un’espressione di Galileo – si allena a verificare da sé quello che non va bene e a correggersi. Ma là dove vige il gregarismo e il predominio dell’adulto, sia pure velato da atteggiamenti democratici, questo non si verifica”.[2. G. HONEGGER FRESCO, Lo sviluppo delle capacità logiche nei primi anni secondo Maria Montessori, in L. DE PRA CAVALLERI (a cura di), Il bambino e l’età del computer, Federazione Montessori, Castellanza, 1987, p. 61, Atti del Convegno, Milano – 6 marzo1987.]

Allora, ben vengano l’atteggiamento e il pensiero scientifico che, come dovere di migliorare le nostre conoscenze, è secondo Hans Jonas, complementare alla consapevolezza dei limiti del nostro sapere. “L’esigenza di educare alla scienza non è semplicemente una necessità biologica (conoscere per sopravvivere), culturale (conoscere per integrarsi), ed ecologica (conoscere per evitare l’autodistruzione e per promuovere il ben-essere), ma anche pedagogica, in quanto può validamente contribuire alla costruzione di un progetto di umanità che è, riteniamo, ampiamente condivisibile e, ciò che più conta, eticamente significativo”.[3. O. ZANATO ORLANDINI, Avvicinarsi alla scienza, Pensa MultiMedia, Lecce, 2008, p. 107.]

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